PESCE, CARNE E STUFATI: ENERGIA PER LA BATTAGLIA E PROTEZIONE NEI LUNGHI INVERNI NORDICI

13 Dicembre 2023
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Continua la nostra indagine su come si nutrivano le popolazioni nordiche e germaniche. Nonostante la varietà dovuta ai diversi contesti geografici, il consumo prevalente di carni si concentrava su manzo, capra, maiale, montone, agnello, pollo, anatra e, occasionalmente, carne di cavallo. 

Le galline e le anatre producevano uova, quindi i nordici potevano cibarsi di esse e di quelle dei volatili marini selvatici. Per quelli che vivevano sulla costa o lungo corsi d’acqua era disponibile una grande varietà di pesce, sia d’oceano che d’acqua dolce. Il pesce con tutta probabilità rappresentava un buon 25 per cento della loro dieta (abili pescatori, mangiavano praticamente tutto ciò che il mare poteva offrire, dalle aringhe alle balene).

E’ tuttavia altamente improbabile che essi andassero in cerca di balene e le catturassero in mare. È invece probabile che apprezzassero le balene solo quando si spiaggiavano e morivano a riva. Potevano scegliere tra 26 diversi tipi di pesce: il più importante era in effetti l’aringa, che probabilmente veniva conservata in salamoia. Anche i reperti archeologici indicano che la pesca era un’occupazione importante e veniva effettuata con l’uso di reti, ami metallici, lance per anguille e ossa di pesce.

I vichinghi erano anche abili cacciatori e cacciavano di tutto, dai conigli alle renne e forse anche agli orsi. La maggior parte dei bovini viveva abbastanza a lungo per assicurare la produzione di carne. Le mucche che vivevano fino a 10 anni venivano utilizzate per la produzione di latte (veniva consumato anche quello di capra e di pecora) un alimento molto amato come il siero e il latticello per la realizzazione di altri prodotti caseari, tra cui il formaggio e lo skyr (un formaggio morbido simile allo yogurt) la cagliata e il burro. 

Sappiamo che il burro veniva pesantemente salato per farlo durare più a lungo. Questi prodotti lattiero-caseari erano una fonte inestimabile di grassi durante i lunghi periodi di gelo. Il siero di latte acido veniva usato anche per conservare le carni cotte in inverno.

Preparazione della carne 

La carne e il pesce venivano essiccati e salati per poterli conservare a lungo. E’ noto che i nordici, per evitare di doverli nutrire durante i mesi freddi, usassero macellare e mangiare gli animali solo in inverno. Le salsicce, che venivano preparate dopo la macellazione in autunno, erano realizzate con le frattaglie e il sangue degli animali domestici. La carne di cavallo veniva consumata solo nelle occasioni di festa. Nella saga di Haakon il Buono viene descritto come la carne di cavallo potesse essere utilizzata per preparare una zuppa.

I popoli del nord Europa mangiavano tipicamente due pasti durante il giorno: il dagmall (pasto diurno) e il nattmall (pasto notturno). Il dagmall veniva consumato circa un’ora dopo l’alba e consisteva in uno stufato avanzato dalla sera precedente. Lo stufato rimaneva nella pentola per tutta la notte e la mattina dopo era già salito in superficie, fornendo l’energia perfetta a lento rilascio per la giornata di lavoro. I bambini di solito mangiavano il porridge con pane, frutta e/o miele per colazione. Anche gli adulti potevano mangiare pane o frutta insieme al pasto mattutino.

La preparazione del nattmall era uno dei compiti principali delle donne di casa. Questo sostanzioso stufato veniva preparato in un calderone di metallo o in una pentola di pietra ollare e cuoceva lentamente sul focolare centrale della casa. L’ingrediente principale era la carne o il pesce, con l’aggiunta di verdure e legumi per apportare ulteriori nutrienti. Una pentola di stufato poteva durare diversi giorni e ogni giorno venivano aggiunti nuovi ingredienti per arricchire il pasto. Anche il pane veniva solitamente servito insieme allo stufato di nattmall.

La ricetta pensata per voi: lo stufato vichingo

Carne: selvaggina, manzo, pollame, agnello, maiale, capra, montone, anatra

Verdure: cipolla, aglio, carota, cavolo, sedano rapa o qualsiasi altra verdura a radice. Cuoceranno a lungo fino a diventare completamente morbide. Se volete uno stufato nordico autentico, lasciate fuori le verdure fresche. Per il brodo avrebbero usato idromele, brodo di cottura di altre carni bollite o acqua. 

Erbe: pensate a erbe forti come timo, rosmarino e maggiorana. Gli antichi popoli avrebbero usato erbe di pino o selvatiche.

Procedimento

In una pentola grande, fare sciogliere insieme burro e cipolla. Aggiungere la carne scelta con carote,  pastinaca, rape, timo e salvia tritati e rosmarino. Quando la carne sarà ben rosolata, aggiungere quattro parti di brodo, sale e pepe nero.

Portare ad ebollizione e lasciare in cottura da due a cinque ore, o almeno fino a quando la carne e le verdure non avranno raggiunto la giusta morbida consistenza. Servire con pane nordico di segale o di orzo. 

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