MIELE, FRUTTA, BACCHE E ANGELICA: LA (RARA) DOLCEZZA DEI POPOLI DEL NORD NELLA TRADIZIONE ALIMENTARE

13 Dicembre 2023
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Le consuetudini alimentari di oggi ci portano a pensare che, seppure a distanza di secoli, le tradizioni bucoliche dei nostri illustri predecessori potessero essere se non del tutto uguali, almeno simili alle nostre. Se questo può rivelarsi veritiero per alcune epoche storiche assai più recenti, sicuramente non possiamo confermare lo stesso per i popoli nordici e germanici. 

L’epoca dei ‘vichinghi’ in particolare, non ci restituisce l’immagine idilliaca né i profumi  degli antichi forni dolciari di era post medievale. Al contrario, l’immagine della dolce abitudine al consumo di zuccheri raffinati ancorché grezzi come quelli derivanti dalla canapa è quanto di più lontano dall’esperienza di consumo alla quale facciamo riferimento quando parliamo delle genti nordeuropee antiche.

di Redazione

All’epoca dei vichinghi non esisteva lo zucchero raffinato. Quando i nostri amati antenati nordici desideravano assaporare qualcosa di dolce, preferivano nutrirsi di frutta fresca o secca con o senza miele, l’unico dolcificante esistente all’epoca. Abitudine assai più sana, se ci pensiamo, del tossico trangugiare odierno di prodotti industriali dei quali siamo ormai portati al consumo coatto. Basti pensare che in tutto il continente europeo il semplice zucchero di canna fu praticamente introvabile fino al 1400 così come raro fu il suo reperimento fino almeno al 1600 (la sua offerta aumentò difatti solo dopo il 1700). Nelle stesse (tarde) epoche lo zucchero bianco raffinato esisteva in quantità estremamente ridotte, ma era limitato ai ceti più alti della società e riservato alle sole occasioni importanti.

I frutti e le bacche selvatiche crescevano in abbondanza nel periodo vichingo. I Vichinghi potevano rifornirsi di lamponi, mirtilli, prugne, mele selvatiche e nocciole dai boschi. In alcune zone erano disponibili anche le noci.

Ne deriva che il cibo non era particolarmente dolce e per questo motivo oltre al miele i predecessori avevano imparato ad apprezzare i benefici del consumo delle mele e non solo per scopi culinari. Nella mitologia nordica le mele della dea Idun mantenevano infatti gli Dei eternamente giovani, se consumate regolarmente.

Non è poi così vero che le popolazioni germaniche avessero una pessima familiarità con i dolcificanti. Diversa fu solo la percezione del gusto che, come è noto agli antropologi e ai sociologi delle relazioni alimentari, rimane confinata nel mero ambito della sua interpretazione culturale che risulta differente rispetto ad ogni singola epoca.

Oltre all’utilizzo del miele e delle mele con i quali tra l’altro i predecessori usavano addolcire porridge e piccoli prodotti della panificazione, essi probabilmente amavano arricchire gli alimenti anche con succhi di frutta bolliti.

Secondo alcuni studiosi non è impossibile tuttavia che essi abbiano occasionalmente assaggiato lo zucchero di canna, dato che nonostante si dedicassero a forme di commercio relativamente limitate, le prime piantagioni di zucchero nella sfera di influenza europea risalgono all’800 d.C. circa. Per la stragrande maggioranza dei norreni e per le abitudini sopra menzionate, è dubbio però che lo esso abbia mai avuto una grande importanza nella vita quotidiana.

Un misto di frutta fresca o secca su pane imburrato o mischiato a prodotti caseari era sicuramente un’altra ottima alternativa abbinata anche a diverse pietanze ‘condite’ con spezie come il coriandolo, il cumino e la senape (ovviamente dolce). Molto comune era il consumo di una sorta di skyr dolcificato, a tutti gli effetti un formaggio, un antichissimo prodotto fresco di origine islandese ottenuto da latte vaccino acido

Parliamo dunque di una dieta molto semplice fatta anche di bacche selvatiche, lamponi, mirtilli, prugne, noci e nocciole (dalle quali tra il resto si ricavava ottimo olio per friggere ) e come non menzionare l’immancabile sambuco. Ingrediente segreto, consumato fresco anche dai bambini come usuale ‘snack’ quotidiano, l’erba angelica caratterizzata dal tipico sapore zuccherino e amarognolo allo stesso tempo. Ciò che era disponibile dipendeva ovviamente dal luogo in cui ci si trovava.

SCELTE PER VOI: IN QUESTO NUMERO QUATTRO DOLCI RICETTE PER UNA PERFETTA MERENDA NORDICA

Zuppa di Sambuco dolce 

Far sobbollire le bacche di sambuco in poca acqua bollente. Quando il composto avrà raggiunto una consistenza omogenea, aggiungere del miele. Questa zuppa è già di per sé gustosa, ma si può arricchire anche con delle mele, rosa canina o semi di ortica.

Porridge di mele

Tagliare le mele a pezzetti. Farle bollire con poca acqua fino a raggiungere una consistenza pastosa. Aggiungere il miele per aromatizzare. Semi di ortica facoltativi per arricchire di sapore il composto.

Porridge misto dolce

Tagliare le mele a pezzetti. Farle bollire con poca acqua fino a raggiungere una consistenza pastosa. Aggiungere bacche di rosa canina, sambuco e biancospino già pulite. Arricchire con noci e foglie di ortica tostata. 

Pane di Birka – Biscotti vichinghi

Parliamo di una ricetta che richiede una piccola premessa. Resti di pane carbonizzato dell’epoca vichinga, conservati fino ad oggi e del tutto similari a quelli quì suggeriti, sono stati ritrovati in occasione di alcuni scavi archeologici effettuati in area scandinàva. I ritrovamenti sono avvenuti prevalentemente presso la grande stazione commerciale “Birka” in Svezia, vicino a Stoccolma. Da qui il nome di questo delizioso antichissimo prodotto dolciario.

Le analisi effettuate sui reperti archeologici in questione hanno dimostrato che per la loro realizzazione furono utilizzati diversi tipi di farine. Il tipo di biscotto dolce di cui trovate il suggerimento proposto è probabilmente il più affine ad una miscela di farina di grano, burro e miele. I biscotti possono essere facilmente preparati anche a casa con l’utilizzo di una padella da cucina, anche se secondo la tradizione, sarebbero preferibili basi in ghisa oppure in pietra surriscaldata.

Ingredienti:

400 ml di farina di frumento, 20 ml di avena, 1/2 tsk di sale, 50 g di burro, 50ml di miele, 200 ml di acqua

Istruzioni:

Mescolare la farina di grano, l’avena e il sale in una terrina. Distribuire il burro con le dita per amalgamarlo bene. Aggiungere il miele e l’acqua e mescolare bene fino a formare un impasto. Mettere da parte per 30 minuti (nell’attesa, voi e il vostro bimbo o i vostri amici e famigliari potrete usare questo tempo per leggere la storia dei popoli germanici).

Prendete infine una porzione di impasto della dimensione di una noce e stendetela in modo da ottenere uno spessore di circa 5 mm. Friggete su una padella asciutta finché il biscotto non sarà pronto.

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