L’Irminsul, l’albero sacro di Odino per le popolazioni nordiche e le genti germaniche è scolpito negli antichissimi capitelli della pieve di San Zeno a Lonato. Traducibile con “grande pilastro” (in sassone antico “grande/universale pilastro”, “grande/universale albero”, “possente albero” o ancora “albero ell’elevazione”) aveva un ruolo centrale nella tradizione del paganesimo nordeuropeo. Il suo nome derivava da Irmin, uno dei nomi di Wotan.
Nei pressi dell’abitato di Lonato sul Garda, in provincia di Brescia, sorge l’antichissima pieve di San Zeno. Una chiesa edificata su resti romani e antica più di mille anni. L’esterno dell’abside di questo vetusto edificio rivela una vera sorpresa.
Nei capitelli è infatti presente un elemento di origine pre cristiana, probabilmente inserito da scalpellini di ascendenza longobarda con reminiscenza delle loro antiche tradizioni. Si può ammirare l’Irminsul, pilastro della terra e dell’antica mitologia nordica.
Un simbolo talmente radicato che è giunto fino a noi: pensiamo all’albero di Natale come sua traslitterazione moderna, la cui vera origine è sconosciuta a molti. Un simbolo che ai tempi della costruzione della pieve doveva essere ancora molto sentito per le popolazioni longobarde ormai stanziate in Italia da secoli ma pur sempre di forte ascendenza germanica.
Nella versione poi traslata nell’albero di Natale, esso rappresenta l’Axis Mundi, il fondamento dell’universo, ciò che porta ordine nel caos. Tra le sue radici sgorga una fonte che dà la conoscenza di ogni cosa. Essa è vigilata da draghi. Lo stesso Odino rinunciò ad un occhio pur di potersene abbeverare.
Interessante notare come Irmin (o Armin, Arminius) sia un altro dei nomi di Odino. Per questo motivo Irminsul significa proprio “albero di Odino” il cui culto, da padre degli Dèi, è legato al culto del sole il cui giorno più importante è il solstizio d’inverno, dove la luce trionfa sulle tenebre.
Ecco dunque che un altro esempio di sincretismo religioso appare dagli annali della storia d’Europa, simboli sacri della vecchia religione si fondono negli edifici della nuova.
Cenni storici sulla pieve di San Zeno a Lonato
La Pieve sorge sull’area sommitale di un cucuzzolo isolato e mostra una struttura architettonica del XIV secolo, ad aula unica con abside semi-circolare e prospetto a capanna. Le murature rivelano una complessa stratificazione riconoscibile dalle differenti apparecchiature murarie che conducono a due fasi costruttive in età romanica. Nell’abside e nella maggior parte dei particolari è impiegata della pietra arenaria di colore grigio ferro, tagliata e levigata.
Fonte
il_baronenero
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No, per favore!! Il simbolo qui somiglia troppa alla svastica dei tempi scuri sotto il nazismo… Ed anche i colori…
Cara Claudia, ci sono svastiche datate almeno 5000 anni prima della nascita di Hitler in Iran, in Asia la si può trovare incisa sul petto di Buddha, e potrei fare almeno altri 100 esempi. Sicuramente non smetteremo di usare simboli solo perché qualcuno se ne è appropriato per qualche anno, quando l’intera cultura umana eurasiatica la ha utilizzata negli scorsi millenni a scopi spiritualistici.
Cordialmente,
Il Gothi