LA SACRALITA’ DELLE CELEBRAZIONI: IL BLOT NORDICO E LA TRADIZIONE DE ‘IL TEMPIO DEL LUPO’

13 Dicembre 2023
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I nostri riti sono chiamati Blòt. Inizialmente, il Blót significava rafforzare le divinità. Ci sono poche fonti scritte sui rituali e sui riti sacrificali negli antichi riti germanici. L’Edda Poetica con Hávamál e Völuspá e l’Edda di Snorri Sturluson sono le nostre migliori fonti sul paganesimo e sulla religione nordica e germanica, ma Flateyjarbók alla fine del XIV secolo racconta dell’antico re Thorri, che faceva grandi sacrifici e ne faceva uno ogni anno in pieno inverno.

di Tempio del Lupo

L’APERTURA

Anche prima dell’inizio del Blót è importante preparare l’area in cui si svolge il rituale, infatti durante il suo svolgimento stiamo lasciando lo spazio del nostro mondo terreno e lo stiamo vivendo con una mentalità e un universo diversi da ciò che vediamo ogni giorno. Stiamo inoltre invitando gli Dei e le Dee a camminare tra di noi e condividere il nostro evento.

Le sante Potenze sembrano apprezzare quello sforzo in più che impieghiamo per dedicare un’area in qualche modo per loro, anche se solo temporaneamente. Per aiutare a focalizzare l’attenzione di tutti sul rituale imminente, spesso demarchiamo simbolicamente o fisicamente la zona in cui il rituale avverrà, questo può essere fatto con corde, candele o altri oggetti per rendere ovvio che all’interno di una certa area sta accadendo qualcosa di speciale. 


Il punto focale per l’area rituale è spesso l’altare, dove un martello, un corno, un bacile per i Blót e altri oggetti sono predisposti per la preparazione. Una volta che l’area è stata preparata e i presenti sono stati riuniti in assemblea, il rituale può avere inizio. 


Spesso, anche prima di pronunciare qualsiasi parola, può essere utile a tutti eseguire una breve meditazione, anche usando un canto, per aiutare a convogliare le energie di tutti, questa meditazione può quindi condurre a una cerimonia di santificazione del luogo nota come Rito del Martello. Quest’ultimo è comunemente fatto in particolare nelle aree in cui il rituale non è mai stato eseguito prima e se tutti si girano ad affrontare le direzioni chiamate dal Gothi può aiutare nella protezione e nell’effetto rituale.


Si protegge un’area non solo per renderla adatta agli dei, ma anche perché durante la cerimonia aumenteremo la nostra sensibilità ai pensieri e ai doni degli Dei, è quindi molto importante proteggerci dal caos e dalle influenze distruttive. 

L’apertura è anche il momento in cui invitiamo determinati santi, antenati ed energie a partecipare alle cerimonie, e dove dichiariamo il motivo per cui li invochiamo. Ancora più importante è il momento in cui esprimiamo il nostro intento e il nostro rispetto per gli dei e le dee, e questo intento dovrebbe essere presente in tutta la cerimonia.

L’OFFERTA

Uno dei principi fondamentali dei rituali è il dare e ricevere doni (vedere in particolare i versetti 41 e 52 della Havamal) e qui è dove offriamo doni appropriati agli Dei. Nel Blót, per esempio, le persone riunite possono versare le loro energie nel sacro idromele in un corno, che verrà poi offerto agli dei. 

Un’offerta potrebbe anche essere un oggetto di significato o di valore che, intriso di energia dai partecipanti, viene quindi sepolto, bruciato, o altrimenti donato agli dei. Per chi ha le strutture necessarie, un dono potrebbe anche assumere la forma di un animale.

IL RICEVIMENTO

Dare è reciproco, e la potenza, la saggezza e le benedizioni delle Sacre Potenze sono doni che noi riceviamo da loro. Nel Blót, ad esempio, il più delle volte riceviamo i loro doni bevendo l’idromele sacro dal corno che è stato benedetto ed è permane di forza degli dei.  
Ci sono anche variazioni su come la benedizione viene trasmessa al Volk.  

Un modo comune è per il Gothi o l’assistente selezionato di portare il corno a ciascuna persona, lasciando che ognuno offra un brindisi adatto al rituale (che può essere condiviso da quelli riuniti) e poi bere dal corno o baciare il lato del corno. I partecipanti possono avere le loro proprie corna, per mezzo delle quali si versa la bevanda del corno benedetto nel corno del partecipante. Se ci sono molte persone presenti, il Gothi può anche per esempio, scegliere di spargere sulla folla il contenuto del corno benedetto.

LA CHIUSURA

In conclusione, ringraziamo gli dei per averci onorato con la loro partecipazione alla cerimonia e li invitiamo a “restare con noi”, durante i festeggiamenti che avvengono dopo il rituale. Segniamo anche il finale formale della cerimonia, smontando lo spazio sacro stabilito all’inizio del rituale, permettendo alle persone di tornare nel mondo reale. 


Si potrebbe anche voler aggiungere degli elementi sintetici o motivazionali per il Volk da portare con loro quando se ne vanno. Di nuovo, ci sono molte varianti, alternative e abbellimenti che possono essere fatti al quadro di cui sopra. Ad esempio, una componente di Discussione dà al Gothi la possibilità di fornire informazioni sul rituale o sui dettagli di un particolare aspetto del rituale, che può essere utile per rafforzare la tradizione e fornire l’introduzione per i nuovi arrivati. Possono essere utilizzate con grande effetto anche letture e attività per i partecipanti.

CALENDARIO DEI BLÓT

Blót Monate (31 Ottobre)

Yule (21 Dicembre)

Ostara (20 marzo)

Blót di Odino (9 Aprile)

Blót di Frigga (12 Maggio)

Blót di mezza estate (21 giugno) 

Blót di Freya (23 Settembre)

Fonte Associazione Il Tempio del Lupo – https://iltempiodellupo.org

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